La natura intorno a Fano

Sulla costa il profumo della salsedine e le mille sfumature dell’azzurro del mare, nell’entroterra i colori sfaccettati di una flora rigogliosa: le Marche hanno un cuore verde che merita di essere scoperto, dalle Grotte di Frasassi ai parchi naturali, dai siti geologici della Gola del Furlo ai lupi dell’Appennino.

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Casa Archilei

Nell’immediata periferia della città si trova Casa Archilei, centro didattico di educazione ambientale ideato dalle associazioni naturalistiche fanesi e istituito nel 1989 dall’Amministrazione comunale di Fano che ha messo a disposizione una vecchia casa colonica e l’area circostante con circa 1,3 ettari di terreno. La finalità di Casa Archilei è quella di dare vita a un “centro motore” nel quale far incontrare energie e esperienze del volontariato del settore ambientale per progetti e azioni pratiche a vantaggio della collettività.

Le varie attività che si svolgono a Casa Archilei – educazione ambientale per studenti, biblioteca specialistica, banca dati sul bacino del Metauro, osservazioni meteo, ricostruzione di ambienti naturali, assistenza ad animali in difficoltà, orto biologico, ecc.- hanno come metodologia quella di “imparare facendo”, valorizzando, quindi, un apprendimento attivo e una curiosità verso la natura e il mondo scientifico.

Casa Archilei è gestita da un comitato di cui fanno parte sia gli enti pubblici che le associazioni naturalistiche Argonauta, Kronos e ENPA. Fa parte del progetto “Fano, la città dei bambini” e nel 1996 è stato riconosciuto come Laboratorio Territoriale della Regione Marche.

INFORMAZIONI
Casa Archilei via Ugo Bassi, 6
tel. e fax +39.0721.805211
archilei@mobilia.it
www.archilei.it


Gola del Furlo – Acqualagna

Percorrendo la Flaminia in direzione Fano-Roma è inevitabile il passaggio sotto la galleria del Furlo, situata ai piedi dell’omonima Gola che divide in due quello che una volta era un unico massiccio.

Per milioni di anni il fiume Candigliano l’ha solcato lasciando una profonda spaccatura sul suo percorso. È anche per questo motivo che i nostri monti racchiudono una sorprendente varietà di elementi interessanti. Primo fra tutti è sicuramente quello naturale.

Il Furlo ospita animali selvatici di grande valenza ecologica (Lupo, Aquila reale, Albanella minore, Falco pellegrino, Sparviere, Gracchio corallino, Picchio muraiolo) e piante di interesse botanico (Moehringa papulosa, Salix apenninica…). Per non parlare poi dei 2500 ettari di foreste demaniali, delle due Aree Floristiche che sono veri e propri cantieri biologici in costruzione.

In questa stupenda cornice naturale è possibile un meraviglioso viaggio nella storia della terra che, attraverso le successioni geologiche visibili sulle pareti calcaree della gola, è alla portata di tutti.
Tra gli altri elementi interessanti si deve evidenziare anche l’antica tradizione contadina, dalla quale deriva la recente cultura culinaria legata al tartufo. I Monti del Furlo e la vicina Acqualagna sono annoverati tra i principali produttori di tartufo nero e tartufo bianco pregiato del centro Italia.


Parco del San Bartolo

Più di mille e seicento ettari suddivisi tra i comuni di Pesaro e Gabicce Mare, questa l’estensione del Parco Naturale del San Bartolo, che emerge dalle basse spiagge romagnolo-marchigiane in un susseguirsi ondulato di speroni e vallecole, intervallati da suggestive pareti a strapiombo. Le cime maggiori, Monte Castellaro e Monte Brisighella sfiorano i 200 metri, ma permettono comunque un’ampia visione sulla costa e sul mare e le falesie a strapiombo costituiscono un paesaggio marino insolito in mezzo alle nostre coste prevalentemente sabbiose. La falesia che guarda a mare mostra aspetti geologici di grande interesse, è possibile ammirare pesci fossili e rari cristalli di gesso. Alla base della falesia corre una sottile spiaggia di ghiaia e ciottoli, risultato del franamento delle pareti sovrastanti.

Il Parco del San Bartolo presenta, inoltre, esempi di flora, vegetazione e fauna di raro interesse. Tra questi spicca la fioritura di ginestre odorose che a maggio colorano di giallo le pendici dei colli che guardano il mare. La vegetazione presenta soprattutto piante ‘pioniere’, ma non mancano piccoli boschi impreziositi dalla presenza del cerro. Rilevante anche la fauna, in inverno soprattutto, si ammirano varie specie di uccelli marini, come la strolaga minore, gli smerghi, il cormorano dal ciuffo, l’oca selvatica, la moretta codona, l’orchetto marino e altre ancora.


Parco Simone e Simoncello

Proseguendo verso l’entroterra pesarese, è possibile visitare un altro parco naturale ricco di piacevoli sorprese per il turista curioso e anche per chi è solito cimentarsi in impegnative escursioni nel verde. Situato nel cuore del Montefeltro, in un territorio ricco di testimonianze storiche e di particolare pregio naturalistico, il Parco naturale regionale del Simone e Simoncello si estende occupando parte della superficie di vari comuni: Carpegna, Frontino, Montecopiolo, Pian di Meleto, Pennabilli e Pietrarubbia.


Grotte di Frasassi e Parco della Gola della Rossa

Le Grotte, situate a Genga, costituiscono un complesso ipogeo definito come uno dei più belli al mondo. Il Gruppo speleologico CAI di Ancona le scoprì nel 1971 e già tre anni dopo si decise di aprire al pubblico quello che apparve da subito un tesoro di inestimabile valore, un’attrazione dal raro potere suggestivo. Negli anni, il percorso destinato ai visitatori è stato corretto e migliorato per accentuare, con i giusti accorgimenti scenografici, i colori e le forme delle concrezioni, stalattiti e stalagmiti, ma anche i naturali giochi d’acqua e le volte maestose. È possibile visitare le Grotte durante tutto l’anno, ad eccezione del 1° gennaio, 4 e 25 dicembre.

Frasassi fa parte, dal 1997, del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, la più grande area protetta regionale. Un viaggio nel Parco è un viaggio alla scoperta dei tesori storico-artistici, celati da paesaggi ricchi di fascino ed armonia, immersi in una natura integra e rigogliosa.

Gli scenari naturali sono inseriti in un’area più vasta, quella della Comunità Montana dell’Esino-Frasassi e i comuni interessati dall’area del parco sono Arcevia, Fabriano, Genga e Serra San Quirico, centri dalle molteplici ricchezze storiche, archeologiche e culturali.