La Fano medievale

Dal 1339 al 1463 i Malatesta governarono Fano portando prosperità e un forte impulso alle arti, favorito dalla presenza di una piccola corte.
La città fu abbellita e fortificata e le tracce visibili sono notevoli, come il Palazzo del Podestà, il Palazzo Malatestiano, la Rocca e le splendide Tombe Malatestiane.
Porta Maggiore e il Bastione Nuti
Realizzata ai tempi dell’ampliamento della città nel 1227, Porta Maggiore sostenne nel tempo numerosi interventi di rifacimento: subito l’assalto delle truppe guidate dal duca Federico da Montefeltro nel 1463, nella seconda metà del XV secolo la Porta venne interamente ristrutturata dietro progetto dell’architetto Matteo Nuti.
Attualmente, dopo gli interventi del primo Novecento, il monumentale ingresso si presenta con due accessi (carraio e pedonale), i tagli per i bolzoni e la merlatura. L’interno è a cielo aperto ma si vedono le tracce di una camera di manovra superiore e nei lati verso la muraglia le cannoniere per il fiancheggiamento.
Tagliato in epoca fascista per consentire un ingresso monumentale alla città, il Bastione del Nuti (così detto dal nome dell’architetto), basso, con una forte scarpata e un terrapieno all’interno, costituiva il nucleo difensivo che affiancava la Porta.
Nell’angolo occidentale un torrione poligonale di rinforzo dello spigolo si raccordava con le antiche mura romane.
Lo spazio interno di quest’opera difensiva venne adibito sin dagli anni Trenta del Novecento a pubblici giardini.

Il Palazzo del Podestà
Situato sul lato settentrionale di Piazza XX Settembre, l’edificio noto anche come Palazzo della Ragione, fu costruito nel 1299 quando il difficile periodo delle competizioni delle famiglie locali esigeva la presenza di un Podestà.
Mutato sia nell’aspetto esteriore che nell’uso dei locali interni nel corso dei secoli, il Palazzo si presenta con un portico di pietra viva di cinque arcate a pieno sesto. Al di sopra la facciata in laterizi è interrotta da quattro grandi quadrifore.Al centro dell’edificio è riprodotto in tre nicchie il trittico dei Protettori della città: San Paterniano al centro, San Fortunato e S. Eusebio ai lati.
All’interno del maestoso edificio si trova oggi il neoclassico Teatro della Fortuna, edificato tra 1845 e 1863 da Luigi Poletti in sostituzione di quello seicentesco del fanese Giacomo Torelli.

Duomo
Ubicata lungo Via Arco d’Augusto, la Chiesa cattedrale dedicata all’Assunta, ricostruita nel 1140 dopo che un incendio aveva distrutto la precedente costruzione, ha una facciata tipicamente romanica tripartita a struttura mista di laterizi e arenaria arricchita da un portale strombato.
Il campanile sul lato sinistro fu costruito in luogo dell’originale torre campanaria cilindrica.
Nell’interno, a tre navate con l’aggiunta di cappelle laterali realizzate a partire dal XIV secolo, sono degni di attenzione: un pulpito realizzato con sculture appartenute all’antica Chiesa, tra cui rilievi romanici rappresentanti episodi dell’infanzia di Cristo, e la seicentesca Cappella Nolfi che fu affrescata con “Le Storie della Vergine” da Domenico Zampieri detto il Domenichino tra 1618 e 1619.
Nella Cappella dei Santi Protettori e sull’Altare Maggiore si possono rispettivamente ammirare due tele: “La Vergine con i Santi Orso ed Eusebio” di Ludovico Carracci e “La Vergine Assunta” di Sebastiano Ceccarini.

Tombe Malatestiane
Spostate nel Seicento dall’interno della chiesa di San Francesco, prescelta dai Malatesta per ospitare le proprie sepolture, le Tombe occupano oggi il sottoportico della chiesa stessa.
Un autentico capolavoro di scultura tardogotica, opera dello scultore veneziano Filippo di Domenico, è la monumentale Tomba di Paola Bianca, prima moglie di Pandolfo III Malatesta, situata a sinistra del Portale. Un ricchissimo apparato scultoreo fa da corona alla bella immagine della defunta, stesa sul coperchio del sarcofago.

Il Palazzo Malatestiano
Attraverso il monumentale Arco Borgia-Cybo, dal Palazzo del Podestà si passa all’androne che conduce alla Corte Malatestiana.
La parte più antica della residenza, quella sul lato sud-occidentale, nacque dopo il 1357 quando Galeotto Malatesta divenne Signore di Fano. Su questo lato si trovano oggi gli uffici della Cassa di Risparmio di Fano.
Il vero e proprio Palazzo Malatestiano, cioè il corpo di fabbrica sul lato nord-orientale, fu fatto erigere da Pandolfo III Malatesta tra il 1413 e il 1421. Ampiamente restaurato nel 1929, conserva ancora le bellissime bifore gotiche in cotto lavorato presenti sia sul fronte che si affaccia sulla Corte che su quello posteriore. Lo scalone e la Loggia furono ricostruiti nel 1544.
Nei locali interni trovano oggi sede il Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano.


Rocca Malatestiana
La Rocca Malatestiana sorge all’estremità nord-orientale dell’antica cinta murata ed aveva al suo vertice angolare una severa imponente torre di vedetta, il Mastio, vittima delle barbarie degli uomini in guerra (1944). Alle massicce fondamenta della superstite base scarpata si riallaccia oggi quanto resta dell’antico camminamento merlato che corrisponde verso l’interno all’area occupata dalla cosiddetta Rocchetta; certamente la parte più antica del fortilizio, sorta sui resti di opere di difesa romane e medioevali e forse precedente all’intervento edificatorio iniziato nel 1438 per volere di Sigismondo Malatesta che ne curò molto probabilmente anche la progettazione con la collaborazione dell’architetto Matteo Nuti. Intervento che si concluse nel 1452 con l’erezione del ricordato Mastio: ideale avamposto per la sorveglianza costiera e, all’occorrenza, anche faro per guidare la rotta del naviglio fanese e malatestiano che aveva i suoi approdi muniti di “palate” proprio sotto il fortilizio. La costruzione subì poi, in relazione al mutare delle esigenze difensive e degli eventi storici, adattamenti e modificazioni, mantenendo peraltro nel suo complesso la fisionomia originaria di ampio rettangolo fortificato, delimitato da cortine scarpate con robusti torrioni angolari. Un doppio ponte levatoio munito di rivellino permetteva di superare il fossato e di accedere all’interno, là dove è oggi il doppio ponte in muratura che dall’alberato piazzale Malatesta raggiunge l’atrio, che sfocia nel vasto cortile a prato, delimitato dal muro di sostegno dei camminamenti e dal basso fabbricato che sul lato orientale ospita le vecchie celle e la piccola cappella. In origine terrazzato, quest’ultimo fu più tardi sopraelevato e coperto a tetto per ospitare una capiente stalla a cui si accedeva tramite la caratteristica rampa a mattoni posta sulla destra dell’ingresso: un ambiente oggi utilizzato per esposizioni e mostre d’arte. Nel sottosuolo gallerie e passaggi segreti mettevano in comunicazione la rocca con la città e l’esterno, ma oggi tale rete di comunicazioni è del tutto impraticabile, né esistono rilievi che ne permettano l’esplorazione. Attualmente, in seguito ad interventi di restauro, il cortile a prato della Rocca, nel periodo estivo accoglie eventi e spettacoli di grande portata ospitando fino a 800 posti.