I Musei di Fano
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Museo del Palazzo Malatestiano
Lo splendido palazzo monumentale dei Malatesti è sede oggi del Museo del Palazzo Malatestiano– Sezione Archeologica e Pinacoteca. Al suo interno una raccolta di straordinaria varietà, dai reperti archeologici di antiche civiltà, ai preziosi dipinti del XVIII secolo, ad opere moderne e contemporanee, offre un excursus unico nella storia e nell’arte della città.
Il Museo Archeologico e Pinacoteca di Fano fu istituito nel 1898 ed allestito nell’ala nord-orientale del Palazzo Malatestiano. Il Palazzo, fatto costruire da Pandolfo III Malatesti tra il 1413 ed il 1421 rimase la residenza dei Malatesti fino al crollo della signoria avvenuta nel 1463. Nel corso degli anni, il palazzo ha subito una serie di trasformazioni e modifiche strutturali significative a causa anche di incendi e dei saccheggi napoleonici. La sua storia è segnata dalla devastazione causata dal terremoto nel 1874, che ha ridotto il palazzo in rovine. Gradualmente, ha iniziato a risorgere grazie ai restauri avvenuti nel 1930 e nel 1957. Primo esempio di architettura rinascimentale, il palazzo oggi è sede del Museo Civico – Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano che ospita la Sezione Archeologica con reperti di epoche dalla protostoria alla romanità; la Sezione delle Ceramiche, con un’ampia collezione di ceramiche che va dal XIV al XIX secolo; la Sezione della Numismatica dove sono contenute collezioni di monete romane, dell’antica Zecca fanese e medaglie del periodo malatestiano; la Pinacoteca, che occupa diverse sale del palazzo.
Allestita al piano terra del suggestivo Palazzo Malatestiano, la Sezione Archeologica consente di compiere un viaggio a ritroso fino agli albori della civiltà fanese, dalla preistoria alla romanità. Il museo espone principalmente reperti locali, provenienti sia da collezioni private che dal mercato antiquario. Il primo allestimento si deve al conte Gregorio Tomani Amiani nel 1882. Circa dieci anni dopo i reperti archeologici vennero collocati nell’ala orientale del palazzo. La maggior parte della collezione accoglie reperti preistorici, protostorici e romani dalla zona di Fano e dintorni. Significative sono le testimonianze scultoree relative alla colonia di Fanum Fortunae tra cui si segnala in particolare la statua dell’imperatore Claudio e una testa femminile identificata con Ottavia, rivenuti nel convento di San Filippo nel 1899. All’interno della collezione è possibile poi osservare lastre tombali e raccolte lapidarie, mosaici pavimentali e cippi miliari. Tra i mosaici pavimentali di maggiore rilievo è il mosaico della Pantera, osservabile nel sottoportico del palazzo risalente alla metà del II secolo d.C, rinvenuto negli anni Cinquanta e pertinente a una domus. Il mosaico a tessere bianche e nere venne staccato e ricomposto nel luogo in cui oggi risiede. È costituito da una ricca decorazione geometrica e da un emblema centrale raffigurante una pantera cavalcata da un personaggio alato riconducibile all’ambito dionisiaco, all’interno di una cornice di tralci di vite. Altro mosaico di particolare pregio, formato da tessere di colore e stile simile, il mosaico del Dio Nettuno, stante alla guida di una quadriga guidata da cavalli marini. Il Dio è rappresentato nudo, barbato e con il tridente nella mano destra ed il mantello che poggia, svolazzando, sul braccio sinistro. I cavalli invece sono disposti simmetricamente, due a e destra e due a sinistra, adattandosi alla forma circolare del mosaico. Tra i reperti di particolare rilievo il famoso cippo graccano, rinvenuto nel XVIII secolo in località San Cesareo e che testimonia l’avvenuta applicazione della Lex Sempronia anche nel territorio fanestre.
Completano la collezione statuaria la grande statua mutila raffigurante l’imperatore Claudio e alcune teste in pietra e in marmo fra le quali spicca la splendida testa muliebre, ritratto di Ottavia, sorella di Augusto, e la raffinatissima statua della Fortuna in pregiato marmo lunense databile tra il I e il II secolo d.C. Acefala e priva di arti, la statua, a grandezza quasi naturale e di alta qualità artigianale, fu rinvenuta a Fano durante degli scavi eseguiti nel 1948 nell’ area del Vescovato e rappresenta senza dubbio la divinità della Fortuna come testimoniato dalla cornucopia sorretta dall’arto sinistro, simbolo di abbondanza, fertilità e prosperità.
Istituita nel 1898, la Pinacoteca ospita una delle più pregevoli raccolte di dipinti delle Marche e testimonia l’excursus della pittura a Fano e nel territorio marchigiano dal XIV secolo ai giorni nostri, evidenziando i contatti e le influenze con differenti correnti artistiche e scuole pittoriche come quella veneta, bolognese e romana.
La raccolta originaria della Pinacoteca è composta da dipinti provenienti da edifici religiosi dismessi, a cui nel corso del tempo si sono aggiunti donazioni e lasciti come la collezione del collezionista Antonelli e il lascito Vici Martelli. Le opere sono esposte seguendo principalmente un criterio cronologico:
al primo piano si trovano la Sala del Caminetto con opere del XIV e XV secolo
tra cui le pale d’altare come il Polittico di Michele Giambono e del Maestro di Roncaiette, la Madonna col Bambino in trono fra i santi Elena, Zaccaria, Sebastiano e Rocco di Giovanni Santi, padre di Raffaello. In questa sale è possibile anche ammirare il farsetto di Pandolfo III Malatesti, indumento che solitamente veniva indossato sotto l’armatura, rinvenuto durante la riesumazione della mummia del condottiero nella tomba presso l’ex Chiesa di San Francesco.
Accanto alla sala del Caminetto si apre la Sala Grande, luogo di rappresentanza già all’epoca del signore Pandolfo III Malatesti, con copertura a capriate e portale di accesso in pietra che ospita dipinti del XVI e XVII secolo. Tra le opere più interessanti la pala dipinta dai pittori fanesi Bartolomeo e Pompeo Morganti con la Resurrezione di Lazzaro e San Michele Arcangelo. Notevole è anche la collezione di opere di scuola bolognese provenienti dalle chiese cittadine: l’Annunciazione di Guido Reni, il Davide con la testa di Golia attribuita tradizionalmente al Domenichino, l’Angelo Custode del Guercino, le opere del forsempronese Giovanni Francesco Guerrieri e quelle del pesarese Simone Cantarini. Al piano terra attraverso un portale ad arco acuto originario del periodo malatestiano si accede alla Sala Morganti, caratterizzata da un soffitto a travi a vista con mensole intagliate, forse destinata ad armeria in epoca malatestiana e poi ad archivio comunale ed ora destinata ad esposizioni temporanee.
Al piano mezzanino, a pochi passi dalla biglietteria, è possibile accedere alla Sala delle Ceramiche e all’attigua Sezione della Numismatica. All’interno della prima sala, nella vetrina al centro, è possibile osservare manufatti e frammenti, parte dei quali restaurati, databili tra il XIV e il XVIII secolo. La provenienza dei lavori è in parte locale, ma sono presenti anche manufatti provenienti da Urbania, l’antica Casteldurante. Si possono ammirare albarelli e pillolieri facenti parte della serie di vasi da farmacia provenienti da diverse farmacie e dall’antico ospedale, decorati con la caratteristica “rosa pesarese”, realizzati nel 1803 dalla manifattura Casari e Callegari di Pesaro e alcuni pezzi del servizio da tavola in porcellana del 1782 eseguito per il Comune di Fano dalla manifattura Veneziana di Geminiano Cozzi.
A fianco della sala delle ceramiche è esposta una campionatura della collezione numismatica costituita da monete romane repubblicane e imperiali, medievali e moderne di varie zecche italiane, comprese quelle battute dalla zecca operante a Fano dal 1414 al 1796, oltre che da alcune medaglie, tra le quali è da ricordare la bellissima serie di “Medaglie Malatestiane” realizzate da Matteo de’ Pasti per Sigismondo Malatesti nel 1446.
Informazioni e orari di apertura Museo del Palazzo Malatestiano
Museo del Palazzo Malatestiano– Sezione Archeologica e Pinacoteca
piazza XX Settembre, 4
Chiusura 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso
intero € 8
ridotto € 5 (Gruppi min. 15 persone, visitatori da 18 a 26 anni)
gratuito: minori di 18 anni, studenti, disabili e accompagnatori, personale MIBAC e soci ICOM, possessori Fano Visit Card
BIGLIETTO CUMULATIVO € 10,00 (Museo Civico + Museo della Via Flaminia + Area Archeologica S. Agostino)
Ogni seconda domenica del mese l’ingresso è gratuito ed è possibile usufruire di una visita accompagnata gratuita alle ore 10.30
Info e contatti
+39 0721 887845
museocivico@comune.fano.pu.it
Area Archeologica di Sant’Agostino
Per entrare davvero nel cuore della Fano romana ed ammirare le sue antiche rovine, è necessario scendere due metri sotto il livello stradale. Qui è possibile scoprire le imponenti strutture murarie rinvenute sotto la Chiesa e il Convento di S. Agostino che oggi costituiscono l’omonima area archeologica e addentrarsi in un percorso sotterraneo per compiere un affascinante viaggio lungo più di 2000 anni!
Conosciute già dai secoli passati, le antiche strutture murarie romane inglobate sotto il convento e la chiesa di S. Agostino, hanno stimolato per secoli la fantasia e suscitato l’interesse di studiosi ed appassionati. Riemerse tra il 1840 e il 1842 a seguito di lavori, sono state identificate alternativamente con i resti della famosa Basilica di Fano progettata dall’architetto Vitruvio e descritta nel suo De Architectura o con quel tempio della Fortuna che diede il nome alla città. Oggi i resti di quelle antiche rovine si articolano in un grosso muro perimetrale esterno lungo trenta metri ed alto quattro, articolato in pilastri e finestre, una struttura radiale composta da pilastri quadrangolari legati, tramite degli archi, a muri di pianta trapezoidale e una grande esedra cui si affianca un ambiente porticato con copertura a volta. Il criptoportico aveva la funzione di sostenere i piani superiori, ma anche quella di ricoprire un ruolo importante nell’economia delle funzioni praticate nell’edificio, per il quale si è ipotizzata la suggestiva identificazione con la famosa Basilica civile realizzata dall’architetto Vitruvio Pollione. Altra ipotesi, avallata dalla tradizione medievale e rinascimentale, è che qui sorgesse il tempio della Fortuna, il complesso santuariale dedicato alla divinità Fortuna. Non stupirebbe in questo secondo caso la continuità di tipo religioso di un’area che accoglierà più tardi la medioevale Chiesa di S. Lucia e poi quella di S. Agostino. Scavi più recenti hanno riportato alla luce oggetti di uso quotidiano e monete che testimoniano una continuità di insediamento dalla tarda epoca repubblicana a quella medioevale. Quale che sia stata la reale origine delle antiche rovine romane, la visita alla vasta area archeologica di Sant’Agostino permette di compiere un suggestivo viaggio nel passato antico della città.
Ingresso
intero € 4
ridotto € 3 (gruppi max. 15 persone, da 18 a 26 anni)
gratuito: minori di 18 anni, studenti, disabili e accompagnatori, personale MIBAC e soci ICOM, possessori Fano Visit Card
BIGLIETTO CUMULATIVO € 10,00 (Museo Civico + Museo della Via Flaminia + Area Archeologica S. Agostino)
Mediateca Montanari e Scavi
Sulle rovine di un importante sito di origine romana, sorge la nuova biblioteca multimediale della città. Un connubio unico tra passato e futuro, tra antichità e modernità, che offre un ampio servizio di attività didattiche e iniziative culturali e la straordinaria opportunità di un tuffo nella romanità.
Esplorare la Mediateca Montanari – MeMo significa immergersi nell’antica storia di Fano e ammirare i segni tangibili della grandezza e del fascino della civiltà romana. Nei sotterranei dell’edificio sono infatti tuttora visibili i resti della Fano romana: si tratta di una vasta area circondata da portici con colonne in laterizio con capitelli di pietra calcarea, realizzata nel I secolo a.C. e con funzione pubblica. A est di quest’area si trovava un imponente edificio il cui pavimento e le pareti erano rivestite di magnifici marmi policromi che si affacciava alla strada principale della città romana, oggi via Arco d’Augusto. Studi recenti hanno stabilito che si trattava probabilmente dell’Augusteum, luogo di culto imperiale a cui appartengono le statue rinvenute dell’imperatore Claudio e del figlio Britannico, oggi conservate nella sezione archeologica del Museo Civico del Palazzo Malatestiano.
Oltre a garantire i servizi bibliotecari in città, in collaborazione con la Biblioteca Federiciana, la Mediateca è promotrice della lettura, all’apprendimento e dell’alfabetizzazione, grazie al suo vasto patrimonio di 30.000 documenti e moderne postazioni multimediali, e partecipa attivamente alla promozione culturale sul territorio organizzando numerose attività culturali e collaborando con associazioni ed enti locali.
Pinacoteca di San Domenico
Monumentale tesoro architettonico custodito tra le mura della città, la Ex chiesa di San Domenico, è oggi una sede della Pinacoteca d’arte sacra della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e ospita opere su tela, legno e affreschi dal XIV al XVIII secolo.
Monumentale chiesa sconsacrata le cui fondamenta furono fatte probabilmente costruire nel 1216 per ordine di un sacerdote dell’ordine domenicano, a seguito di importanti lavori di restauro, la ex Chiesa di San Domenico è oggi una interessante pinacoteca di arte sacra
L’ampliamento della chiesa avvenne verso la fine del XIV secolo secondo lo stile gotico, mentre all’inizio del ‘700 l’architetto Francesco Gasparoli modificò gli interni con altari tardo-barocchi. In seguito ai danni strutturali subiti durante la Seconda guerra mondiale è stata necessaria una lunga serie di restauri conclusasi nel 2006 che portò alla luce magnifici affreschi medievali tra cui spiccano quelli della Vita di San Giovanni Battista attribuiti ad Ottaviano Nelli.
La chiesa racchiude anche le spoglie della nobile famiglia di Ugolino e Pietro De Pili, e la tomba di Jacopo Del Cassero di dantesca memoria.
La pinacoteca accoglie dipinti che vanno dal XIV al XVIII secolo, tra cui la celebre pala d’altare del Guercino raffigurante lo Sposalizio della Vergine, commissionata dalla famiglia Mariotti di Fano nel 1649; tele di Simone Cantarini, tra cui la Madonna della Rosa e Agar e Ismaele; inoltre opere di Sebastiano Ceccarini e Simone De Magistris, di Giovan Francesco Guerrieri (autore della bella Maddalena penitente, firmata e datata 1611, e del Miracolo dei pani e dei pesci, già nella chiesa fanese dei Santi Filippo e Giacomo), di Federico Barocci, Palma il Giovane, Federico Zuccari e altri importanti pittori del XVII secolo.
La Pinacoteca di arte sacra contiene dipinti che vanno dal XIV al XVIII secolo, le opere d’arte originarie della chiesa ricollocate al loro posto, dopo alcuni necessari restauri.
Così anche gli affreschi e i dipinti murali hanno restituito le loro cromie originali grazie ad interventi di consolidamento e recupero. Il tutto è stato poi corposamente integrato dalla collezione d’arte già di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano: ventisette tra tele e tavole, precedentemente ospitate presso la Pinacoteca del Palazzo Malatestiano. A completare l’importante collezione si trovano alcuni elementi lapidei e lignei che già facevano parte del tempio e che sono stati, del pari, trattati e/o ricollocati nelle sedi originarie. Tra le opere più prestigiose ricordiamo la celebre pala d’altare del Guercino che ritrae lo Sposalizio della Vergine e che fu commissionata dalla famiglia Mariotti di Fano nel 1649. Altre opere di rilievo sono quelle di Simone Cantarini, tra cui la Madonna della Rosa e Agar e Ismaele, e le tele di Sebastiano Ceccarini, Simone De Magistris, Giovan Francesco Guerrieri con la sua Maddalena penitente, e il Miracolo dei pani e dei pesci.
Informazioni e orari Pinacoteca San Domenico
Pinacoteca San Domenico (ex chiesa di San Domenico)
Fano, Via Arco d’Augusto
Ingresso gratuito
Info e contatti
+39 0721 802885
Giorno | Mattina | Pomeriggio/Sera |
---|---|---|
Lunedì | CHIUSO | CHIUSO |
Martedì | CHIUSO | CHIUSO |
Mercoledì | CHIUSO | CHIUSO |
Giovedì | CHIUSO | CHIUSO |
Venerdì | CHIUSO | CHIUSO |
Sabato | CHIUSO | 16:30 – 19:30 |
Domenica e Festivi | CHIUSO | 16:30 – 19:30 |
Biblioteca Federiciana
Splendido esempio di architettura religiosa barocca, la Biblioteca Federiciana è uno dei luoghi storici più emblematici della città di Fano, custode di un patrimonio librario di immenso valore e ancora oggi uno dei centri di conservazione e divulgazione culturali più importanti della regione Marche.
La biblioteca è collocata nei locali che un tempo costituivano la Casa dei preti
dell’Oratorio di S. Filippo Neri, immediatamente dietro la chiesa di San Pietro in Valle, nel centro storico della città. Così denominata poichè fu fondata nel 1681 da Domenico Federici come sua libreria personale nel periodo in cui entrò a far parte della congregazione dei Padri Filippini, che risiedevano nell’oratorio di San Pietro in Valle, dopo la morte di Federici, nel 1720, la collezione fu lasciata, secondo il suo volere, ai padri dell’oratorio, i quali tennero la biblioteca aperta al pubblico un’ora al giorno e la arricchirono con diversi volumi. Nel 1861, con l’annessione delle Marche al Regno d’Italia, avvenne la soppressione delle corporazioni religiose: la biblioteca venne reclamata dal Municipio che ne ottenne la proprietà legale. Nel corso degli anni la biblioteca andò arricchendosi di numerosi volumi: le raccolte superstiti delle altre congregazioni, le donazioni private, i lasciti dei fondi manoscritti, etc. Questo immenso patrimonio fu gelosamente salvaguardato e protetto, soprattutto durante gli anni del secondo conflitto mondiale; anche lo stesso edificio fu ristrutturato diverse volte allo scopo di diventare sempre di più un importante centro di promozione e divulgazione culturale. L’unica stanza rimasta immutata negli anni è la splendida Sala dei Globi nella quale è ancora possibile ammirare oggi nelle librerie lignee intagliate dal bolognese Maestro Francesco. A degno completamento degli arredi restano i due preziosi globi che hanno dato il nome alla sala: due mappamondi, uno celeste e uno terrestre, realizzati in coppia nel 1688 dal cosmografo veneziano Vincenzo Coronelli famoso proprio per queste realizzazioni. I globi presenti nella Biblioteca Federiciana appartengono a una delle undici tipologie teorizzate da Coronelli, quella di “3 piedi e mezzo”, i più grandi stampati fino a quel momento. Entrambi sono costituiti da una sfera di legno vuota all’interno ricoperta da uno strato di cartapesta sul quale furono incollate le stampe in bianco e neroe, successivamente, aggiunte decorazioni colorate e leggende, per
migliorare il dettaglio e l’usabilità.
La Federiciana nasce con circa 12000 libri rilegati alla francese, costituendo una delle più importanti biblioteche italiane di quei tempi. La raccolta era “universale”, comprendendo libri riguardanti ogni ambito del sapere, dalla filosofia alla gastronomia, alla medicina, alla botanica, alla fisica, alla geografia e molte altre aree.
Oggi la biblioteca custodisce oltre 250.000 volumi, un’emeroteca e una sezione cinema con il fondo del professor Fiorangelo Pucci, una rassegna pressoché completa della cultura cinematografica, dalle origini ai giorni nostri. Sono inoltre presenti una Sezione Manoscritti, e alcuni Fondi speciali: fondo storico fanese, Raccolta delle edizioni sonciniane, Fondo Castellani (numismatica e glittica), Fondo Bracci Pagani (agricoltura), Fondo Tom Storer (libri in lingua inglese).
A conferma dell’importanza cittadina e regionale della biblioteca, il Ministero della Cultura ha recentemente riconosciuto al Comune di Fano un cospicuo finanziamento per il recupero e l’ampliamento della storica biblioteca cittadina che sarà curato dal famoso architetto Mario Cucinella.
Museo della Via Flaminia – Complesso monumentale San Michele
Compiere un viaggio virtuale ripercorrendo l’antica via consolare Flaminia ed immergersi nell’antica Fano romana, oggi si può. Il museo della via Flaminia, posto accanto all’Arco d’Augusto, consente uno straordinario viaggio immersivo nel patrimonio archeologico della città e il simbolo della storia e dell’identità del territorio.
Un tappeto “travestito” da cartina geografica, postazioni touch screen e un gigantesco telo con raffigurati i monumenti simbolo della storia romana, da Ponte Milvio all’Arco d’Augusto: il Museo della Via Flaminia, grazie a contenuti digitali originali e un sofisticato apparato tecnologico, è un museo immersivo che suscita suggestioni ed emozioni e permette di connettersi virtualmente al patrimonio archeologico della città di Fano e del territorio della via Flaminia. Inaugurato nel 2016 e ospitato nella chiesa di San Michele, accanto all’arco di Augusto, punto in cui la via Flaminia entra in città come decumano massimo, il Museo è articolato in modo da far immergere il visitatore in un viaggio virtuale alla scoperta della romanità del territorio e della città, grazie a video, interviste e visori per la realtà aumentata.
All’interno della sala, divisa in tre sezioni, è possibile andare alla scoperta della storia dell’antica via consolare che collegava Roma a Fano, osservare la cinta muraria voluta dall’Imperatore Augusto e le relative porte di accesso, tra cui la porta di Augusto e la porta della Mandria, scoprire il teatro e l’anfiteatro, i resti dell’Augusteum, il monumentale criptoportico nonché strutture riferibili a domus, ville suburbane e aree sepolcrali extraurbane. Ad arricchire ulteriormente il museo due monitor dedicati a Vitruvio e all’impianto urbano attuale che ricalca perfettamente quello romano.
Un viaggio di formazione, per immergersi nella storia antica della città.
Informazioni e orari di apertura Museo della Via Flaminia
Museo della Via Flaminia
ospitato nell’ex chiesa di San Michele
Via Arco d’Augusto
Chiusura 25 dicembre e 1° gennaio
Ingresso
intero € 4
ridotto € 3 (gruppi min. 15 persone, visitatori da 18 a 26 anni)
gratuito: minori di 18 anni, studenti, disabili e accompagnatori, personale MIBAC e soci ICOM, possessori Fano Visit Card
BIGLIETTO CUMULATIVO € 10,00 (Museo Civico + Museo della Via Flaminia + Area Archeologica S. Agostino)
Info e contatti
+39 0721 887401
cultura@comune.fano.pu.it
Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
La Quadreria è situata presso la sede della Fondazione Carifano nel Palazzo Malatestiano. Il primo piano ospita la “Sala dei Ritratti” che comprende tredici dipinti, di cui sette di Carlo Magini, tre di Sebastiano Ceccarini e della sua bottega, uno di Jacob Ferdinand Vouet e due di autori ignoti.
Sempre al primo piano la “Sala delle nature morte” accoglie quattordici tele, di cui tredici di Carlo Magini e una della bottega di Sebastiano Ceccarini. Tale corpus artistico rappresenta la più vasta collezione di nature morte maginiane al mondo.
Mentre, al piano terra è conservata una collezione di opere di produzione locale della fine dell’Ottocento e del Novecento.
Informazioni e orari Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
Via Montevecchio, 114
Ingresso gratuito
Info e contatti
+39 0721 802885
info@fondazionecarifano.it
Giorno | Mattina | Pomeriggio |
---|---|---|
Lunedì | CHIUSO | CHIUSO |
Martedì | CHIUSO | CHIUSO |
Mercoledì | CHIUSO | CHIUSO |
Giovedì | CHIUSO | CHIUSO |
Venerdì | CHIUSO | 21 :00 – 23:00* |
Sabato | CHIUSO | 21 :00 – 23:00* |
Domenica e Festivi | CHIUSO | 21 :00 – 23:00* |
Museo delle Scienze Naturali – Palazzo Bracci Pagani
Il museo delle Scienze Naturali di Fano presenta una vasta collezione di circa 5.000 reperti unici, fra cui fossili e minerali, oltre ad una sezione dedicata all’archeologia e una all’etnografia. Un luogo vivo dove la natura racconta sé stessa.
Uno dei gioielli nascosti della città di Fano è certamente Palazzo Bracci Pagani, in pieno centro storico. Lo splendido edificio monumentale oggi è la sede del museo di Scienze Naturali, ma, come voluto dalla fondatrice la Contessa Diana Bracci, è anche un centro culturalmente attivo che si rivolge alla collettività ospitando importanti esposizioni ed eventi culturali, artistici e scientifici.
Questo spazio è composto da numerose e ricche collezioni che abbracciano molteplici settori: dalla mineralogia alla paleontologia, dall’archeologia alla numismatica, per arrivare all’etnografia. In particolare si nota una ricca collezione di minerali e fossili provenienti da tutto il mondo ma anche dalle zone circostanti, che ci aiuta ad immaginare un ambiente ormai totalmente diverso ma allo stesso tempo vicino a noi, di animali ormai estinti di cui il territorio delle Marche era molto ricco, come i pesci fossili del Metauro.
Prestigiosa anche la collezione di manufatti in avorio, una delle più vaste di arte orientale in Italia grazie anche alle donazioni di collezionisti privati. Un mondo affascinante e stimolante che ci aiuta ad apprezzare la meraviglia del mondo naturale in tutte le sue sfumature e ci ricorda quanto tutto in natura cambi e si trasformi.
Informazioni e orari Museo di Scienze Naturali
Museo di Scienze Naturali
Ospitato all’interno di Palazzo Bracci Pagani
Corso Matteotti, 97
Ingresso gratuito
Info e contatti
+39 327 8397355
info@circolocastellani.org
Giorno | Mattina | Pomeriggio |
---|---|---|
Lunedì | CHIUSO | CHIUSO |
Martedì | CHIUSO | CHIUSO |
Mercoledì | CHIUSO | CHIUSO |
Giovedì | CHIUSO | CHIUSO |
Venerdì | CHIUSO | 21:00 – 24:00 |
Sabato | CHIUSO | 21:00 – 24:00 |
Domenica e Festivi | CHIUSO | 21:00 – 24:00 |
Museo Diocesano: Lapidario e Raccolta Museale
Ospita prevalentemente opere di proprietà della Diocesi o provenienti da chiese dismesse o da prestiti in comodato. Situato negli ambienti dell’ex Pontificio Seminario Regionale è suddiviso in sue sezioni: Lapidario e Raccolta Museale. La prima accoglie un campionario di reperti epigrafici, ornamentali e figurativi ed una raccolta di stemmi di vescovi fanesi.
La Raccolta Museale invece propone opere di interesse storico, artistico e liturgico come reliquiari, crocifissi scolpiti in legno e dipinti, tele di scuola veneta, statue lignee e paramenti, nonché un pastorale in avorio, dono di Pio V.
Informazioni e orari Museo Diocesano
Museo Diocesano, Lapidario e Raccolta Museale
Via Roma, 118
Ingresso gratuito su prenotazione
Info e contatti
+39 0721 803737
+39 0721 826044
beniculturali@fanodiocesi.it
Giorno | Mattina | Pomeriggio |
---|---|---|
Lunedì | CHIUSO | CHIUSO |
Martedì | 09:00 – 13:00 | 15.00-18.00 |
Mercoledì | 09:00 – 13:00 | CHIUSO |
Giovedì | 09:00 – 13:00 | 15.00-18.00 |
Venerdì | 09:00 – 13:00 | CHIUSO |
Sabato | 09:00 – 13:00 | 16.00-19.00 |
Domenica e Festivi | 10.30-12.30 | 16.00-19.00 |
Museo Etnico Bagnaresi – Palazzo Malatestiano
Il Museo Etnico Bagnaresi è situato presso la sede della Fondazione Carifano nel Palazzo Malatestiano. Si tratta di un museo etnico di genere internazionale nato grazie alla donazione, da parte dalla signora Maria Teresa Bagnaresi, di una preziosa e unica collezione di opere d’arte, artigianato e di interesse multietnico raccolte in oltre quarant’anni di viaggi in tutti e cinque i continenti che documenta una vastissima gamma di culture profondamente legate alle tradizioni, al territorio e alla vita.
L’esposizione è composta dai più disparati prodotti dei maestri artigiani indigeni appartenenti soprattutto all’estremo oriente e all’Africa, anche se non mancano elementi provenienti da Australia, Americhe ed Europa. Sono complessivamente esposti oltre 2.600 oggetti tra maschere, presepi, statue, scatole, avori, porcellane cinesi, lacche, armi da taglio, oggetti in pietra, gioielli, argenti, oggetti in bronzo e rame, bastoni, piattelli, cesti, gerle, ecc.
Informazioni e orari Museo Etnico Bagnaresi
Museo Etnico Bagnaresi
ospitato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
Via Montevecchio, 114
Ingresso gratuito su prenotazione
Info e contatti
+39 0721 802885
info@fondazionecarifano.it
Giorno | Mattina | Pomeriggio |
---|---|---|
Lunedì | 08 – 13 | 14.30 – 18:00 |
Martedì | 08 – 13 | 14.30 – 18:00 |
Mercoledì | 08 – 14 | CHIUSO |
Giovedì | 08 – 13 | 14.30 – 18:00 |
Venerdì | 08 – 13 | 14.30 – 18:00 |
Sabato | CHIUSO | CHIUSO |
Domenica e Festivi | CHIUSO | CHIUSO |