I formaggi tipici della zona di Fano e dintorni
Un soggiorno a Fano permette non solo di scoprire le preziose qualità della cucina marinara, ma anche di avventurarsi in piacevoli escursioni nell’immediato entroterra, per scoprire i migliori prodotti della gastronomia rurale. Fra le molte specialità, un posto di rilievo lo meritano certo i formaggi, e fra questi non c’è dubbio che la palma spetti al celebre Formaggio di fossa, dal colore dorato, capace di inebriare l’aria di profumi forti e duraturi, concepiti segretamente in suggestivi sotterranei di tufo.
Lo si trova a Talamello, in Val Marecchia, ma anche a Cartoceto, a pochi chilometri da Fano.
Le famose “fosse” tufacee sono foderate di paglia e chiuse da un coperchio di legno sigillato con pasta di gesso. Accolgono nella loro oscurità il formaggio che stagiona per mesi avvolto in sacchi di canapa. Al suo “risveglio” -e l’apertura delle fosse è un rito cui vale davvero la pena assistere- come per un meraviglioso incantesimo culinario, il formaggio regala autentiche emozioni abbinato a diverse pietanze, dalle minestre ai dessert.
Da citare anche la Casciotta di Urbino, prodotta dal 1500 (ne era goloso perfino Michelangelo) e fatta con latte ovino e vaccino munto da razze sarde e appenniniche. Dal 1996 ha ottenuto il marchio D.O.P. dell’Unione Europea.
Il pecorino è formaggio di grande “adattabilità” e si conserva in cento modi diversi.
Nelle campagne il turista troverà il prelibato Pecorino con le vinacce (avanzi del mosto d’uva) che ha origini davvero curiose: è nato per caso intorno alla metà del secolo scorso, “grazie” a un colpo messo a segno dalla famigerata banda di briganti di Terenzio Grossi che nascose un carico di pecorini rubati in mezzo alle vinacce.
Il Pecorino di botte è tipico di Fano: la sua maturazione avviene in botti e tini, rigorosamente di rovere, che devono avere contenuto vino e conservarne ancora il profumo. Ricoperte di particolari tipi di foglie, il pecorino di botte ha un sapore inconfondibile, delicato e gradevole.