Rocche e Castelli

Secoli di storia nelle rocche e nei castelli a guardia delle valli e delle colline: non esistono molti altri luoghi in grado di raccontare il passato con tanta suggestione, tanto che la verità storica stessa finisce per confondersi nella leggenda.

Rocca Malatestiana

La stessa Fano offre una prima occasione di sosta: la quattrocentesca rocca Malatestiana è, infatti, splendida testimonianza della dominazione della famiglia Malatesta. Uno strategico avamposto a difesa della costa e anche, all’occorrenza, faro per guidare la rotta dei marinai. L’ultimo avvenimento di rilevo che la Rocca ospitò, fu la sosta di Giuseppe Garibaldi nel 1848, durante la marcia dalla Romagna verso Roma.


Informazioni e orari di apertura

Rocca Malatestiana
Piazzale Malatesta

Ingresso gratuito

Info e contatti
info@fanorocca.it

GiornoMattinaPomeriggio/Sera
LunedìCHIUSOCHIUSO
Martedì9.00 – 1215 – 24
Mercoledì9.00 – 1215 – 24
Giovedì9.00 – 1215 – 24
Venerdì9.00 – 1215 – 24
Sabato18 – 24
Domenica e Festivi18 – 24
Orario estivo

Rocca di Mondavio

A Mondavio, l’antica Mons Avium, caratterizzata da un dolce aspetto rinascimentale, la superba rocca Roveresca, opera di Francesco di Giorgio Martini, domina l’attenzione dei visitatori. La rocca è protagonista assoluta nel corso delle grandi rievocazioni storiche che culminano nel banchetto rinascimentale e nella caccia al cinghiale proposti ogni anno a metà agosto.

Rocca Costanza, Pesaro

Anche Pesaro è meta del nostro itinerario: rocca Costanza, innestata nel lato est delle mura cittadine, resiste dal 1474 anno in cui, Luciano Laurana realizzò la sua progettazione.
Non lontano da Pesaro, segnaliamo il castello di Ginestreto, realizzato nel X secolo, e immerso in una bella cornice naturale illuminata dal giallo delle ginestre e attorniato da una campagna in gran parte intatta

 

Rocca di Gradara

La rocca di Gradara fu realizzata tra l’XI e il XV secolo e divenne teatro della perenne lotta tra i Malatesta e i Montefeltro, per passare in seguito sotto il dominio degli Sforza.
Non sono state tuttavia le diatribe tra nobili famiglie a dare fama alla Rocca e a farne un luogo ricco di suggestione, quanto il sommo poeta Dante Alighieri. Nel V Canto dell’Inferno, la Divina Commedia racconta la passionale e tragica storia d’amore che coinvolse Paolo e Francesca, assurti a coppia simbolo degli amanti d’ogni epoca.
Si racconta che la loro turbolenta relazione ebbe come scenario proprio la Rocca di Gradara e la camera degli amanti ospitata all’interno della fortezza, suggerisce ancora l’atmosfera di una appassionante e tragica evoluzione di sentimenti.

 

Rocca di San Leo

La rocca di San Leo fu realizzata in epoca medioevale e qui – ultima capitale dell’Italia del primo millennio – nacque il Sacro Romano Impero di stirpe germanica. Nel XV secolo la rocca fu ampliata dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini per volere di Federico II da Montefeltro.
L’inespugnabile Rocca conserva i ricordi legati agli ultimi giorni di vita del celebre Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto con il nome di Conte di Cagliostro. Un personaggio al confine tra storia e leggenda; alchimista, medico, mago e massone, Cagliostro fu bollato come truffatore dal Governo Pontificio che lo condannò al massimo della pena: la morte. Non servì a molto la commutazione della pena in carcere a vita: la prigione prescelta – la Rocca di San Leo appunto – si rivelò luogo di lenta agonia. Rinchiuso dapprima nella cosiddetta Sala del Tesoro, e poi trasferito nel “pozzetto”, Cagliostro morì dopo quattro anni, rifiutando i sacramenti.